La riflessologia plantare meglio detta riflessoterapia plantare e nota anche come massaggio zonale del piede, è una disciplina di origine orientale, precisamente cinese, ma diffusa da secoli anche in India, che cura con il massaggio del piede disturbi e malattie, sfruttando il fenomeno riflessologico, per cui sollecitando opportunamente punti particolari del corpo si influisce su organi e apparati anche distanti dalle zone trattate.
La tecnica del massaggio plantare non costituisce soltanto un utile mezzo terapeutico, ma si rivela anche un metodo diagnostico; infatti, tramite la pressione delle varie zone del piede, possono evidenziarsi delle zone doloranti, che spesso denunciano un disturbo negli organi corrispondenti secondo la mappa riflessologica.
Secondo la riflessologia, sulle piante dei piedi sono proiettati tutti gli organi e le funzioni del corpo: si ritiene che quest’ultimo sia diviso in dieci zone o canali di energia, che dalla testa scendono fino alle cosiddette “zone riflesse” situate sui piedi; tutte le parti del corpo che si trovano all’interno della stessa zona sono quindi collegate a questi punti di proiezione, oltre che tra di loro. Sulle piante dei piedi sono situate, migliaia di terminazioni nervose e, secondo la medicina cinese, anche le terminazioni di molti meridiani energetici. Attorno ai punti riflessi si accumulano sostanze di scarto(acidi urici e calcio) e quanto più tali punti sono sensibili al tatto, maggiore è lo “squilibrio” nel corpo. Si cerca di rimuovere questi depositi per liberare il “flusso energetico” e aiutare il sangue a eliminare le “tossine”.
Si ritiene che anche la salute mentale sia riflessa nei piedi, perciò la riflessologia viene impiegata anche nel trattamento di disturbi emotivi.
Dopo un colloquio iniziale e un’analisi dell’eventuale documentazione medica, la persona viene fatta stendere su un lettino con la schiena leggermente sollevata, eventualmente anche con un piccolo cuscino sotto le ginocchia.
Viene osservato attentamente lo stato della pelle, la colorazione, lo stato circolatorio, la localizzazione di eventuali callosità o desquamazioni e poi si procede al massaggio dei piedi. Per massaggiare si usano i polpastrelli del pollice e delle altre dita, esercitando una pressione decisa ma non dolorosa, in senso circolare sulla parte interessata.
In genere una seduta ha una durata di circa 45 minuti, ma i tempi possono ridursi in caso di persone che presentano reazioni particolari o bambini. Un ciclo di trattamenti è composto di solito da una decina di sedute, da svolgersi una o due volte alla settimana. Qualche volta si può verificare un leggero peggioramento dei sintomi dopo le prime sedute, ma il fenomeno è di breve durata, e di solito i benefici si notano già dopo quattro o cinque sedute.
Il massaggio zonale del piede si è rivelato utile nella cura di numerosi disturbi(per esempio artriti, bronchiti, cellulite, emicrania, mestruazioni dolorose o irregolari, stitichezza, reumatismi, mal di schiene, artrosi cervicali, lombalgie, sciatalgie ma anche per problemi più gravi come malattie cardiache o circolatorie.)